Portai la fotografia, 20 anni fa, di un giardino malmesso dopo la ristrutturazione del tetto. La sfidai dicendo che tutti sono capaci a fare il bello dove c’è già. Vorrei di nuovo questo giardino un posto stupendo com’era, che dia valore alla vite antica di mio padre, al fico e al melograno. Le uniche piante ancora presenti in quella corte-giardino desolata, le dissi. Il lavoro di Marina risultò un capolavoro, ammirato da tutti, ammirato da noi che l’abbiamo visto rinascere e lo viviamo quotidianamente da allora. Poi la sua creatività creò in una stanza ripostiglio: la stanza sul giardino, un piccolo rifugio per riflettere e ammirare il verde dove da allora un acquerello “Attenti alla testa” ci ricorda un ribassamento in fondo. Piano piano, tutta la casa su due piani, una zona alla volta è stata rielaborata con il suo gusto e le nostre esigenze. Librerie, che contengono migliaia dei nostri libri, sono state disegnate e fatte realizzare da i suoi artigiani, ottimizzando gli spazi. Poi dopo del tempo le abbiamo affidato la nostra casa al sud, a Maratea, diventata un piccolo gioiello ispirato alla natura. La casa tanto amata, dei nostri mesi estivi, che in ogni dettaglio ci parla di lei e della sua cura nel realizzare i progetti. Tutto testimonia la ricerca del bello che nel tempo abbiamo realizzato assieme e che mi hai insegnato a ricercare, da questo non poteva che nascere una grande amicizia tra noi. Grazie Marina e buona fortuna!
Maria Rosa ed Ernesto